Nella sezione "La voce del cittadino" pubblichiamo una nota riguardante la questione della ex cementeria di Modugno, a firma di un nostro lettore. Inseriamo anche una nota inviata dall'amministrazione precedente alla Procura della Repubblica per chiedere conto degli ultimi interventi esperiti nell'area dell'ex cementeria, a cui segue la risposta del sost. proc. Dott. Rizzo…

 

LA VOCE DI… FABRIZIO

CHI HA PAURA DI PETER PAN?

C’è chi ha scoperto l’America, chi la Luna e c’è a Modugno chi ha scoperto l’acqua calda. Ha scoperto e documentato nientedimeno che la presenza di amianto, nell’area della ex cementeria; che strano per un opificio costruito tra gli anni ’40 e i ’60! Era fatto anche e tanto di amianto e lui lo ha scoperto! Ha scoperto che era costruito anche di parti di amianto: per svariate tonnellate. Lo ha scoperto, documentato con un complicatissimo dossier fotografico e lo ha denunciato anche alla Procura della Repubblica. Inoltre, quando era fuori dal ‘palazzo’, dice di aver segnalato alle precedenti amministrazioni come le bonifiche condotte fin lì non avessero in realtà bonificato nulla. Ma davvero sapeva così tanto? Ma davvero ha scoperto che ogni intervento era portato avanti senza le dovute comunicazioni all’UTC del Comune? Ha scoperto che su quegli interventi non c’erano i controlli dell’ARPA, dei carabinieri del NOE, del servizio SPESAL della ASL? Ma davvero? Interessante! Un intervento di bonifica per svariati milioni di euro, senza comunicazione di avvio lavori, senza controllo dell’autorità sanitaria. Interessante, chiederemo anche questo in CC.

Dice che le amministrazioni precedenti per tutta risposta hanno finanche negato la presenza di amianto nell’area in questione, ed hanno negato, pertanto, l’esistenza di qualunque problema ambientale e di salute pubblica legato all’inquinamento da amianto. Ma davvero? E quanti ammalati da amianto ci sono stati a Modugno negli ultimi 30 anni? Quanti morti per mesotelioma e per asbestosi ci sono stati a Modungo negli ultimi 30 anni? Dove ha attinto questi dati? A quale registro epidemiologico si è rivolto? Ne avrà certamente uno, tutto suo personale, documentatissimo. Interessante, chiederemo anche questo in CC.

Nel giugno 2013 poi ha vinto le elezioni comunali. Immediatamente, perdendoci il sonno, si è catapultato sul faldone che conteneva le carte, col proposito di ricostruire quanto avvenuto fin lì, cercando carte e documenti dispersi e nascosti artatamente in uffici diversi e tutti mafiosi, per capire quanto amianto è stato portato via e quanto ne sia potuto rimanere oggi che le demolizioni sono pressoché ultimate. Ultimate senza controlli, avviate senza controlli. Quanto amianto è stato nascosto sotto il terreno? Quanto ne ha portato a casa sua il Sig. Pesenti? Quanti cunicoli sono stati scavati per imboscare l’amianto? Ufficio tecnico, spesal, arpa: dove siete, dove siete stati fino ad ora! Interessante, chiederemo anche questo in CC.

Da subito l’intrepida amministrazione s’è messa al lavoro per capire come arrivare a realizzare un’idea geniale: un parco urbano nell’area della ex cementeria. Come realizzarlo su un’area di 300.000,00 metri quadrati, tutti privati? Come farlo senza neppure mettersi in contatto con la proprietà dopo sei mesi di governo della Città? Idea: un esproprio proletario! Ecco cosa ci vorrebbe. Interessante, chiederemo anche questo in CC.

Sul finire del 2013 accade però che la questione della ex cementeria e dell’amianto sembra continuare ad appassionare solo un consigliere comunale che insieme al sindaco aveva costruito su questo un’intera campagna elettorale. In modo coerente con la passata pervicacia, sua e dell’allora compagno di ventura poi divenuto sindaco, il consigliere comunale che adesso è maggioranza di governo si chiede: ma com’è che abbiamo urlato tanto in campagna elettorale e adesso di questo problema non vuoi più parlarne, caro sindaco?

Il consigliere di maggioranza si è chiesto: gli stessi che fino a ieri avevano genialmente, saggiamente, documentatamente scoperchiato un calderone nauseante di connivenze, corruzione, controlli mancati sul problema amianto, ora non ne vogliono sapere più nulla? Pertanto il consigliere comunale di maggioranza e quattro di minoranza chiedono la convocazione urgente di un Consiglio Comunale per parlare della ex cementeria. Non una piega faceva il ragionamento libero e ancora convinto del consigliere comunale di maggioranza. Da allora è stato iscritto sulla lista nera dei nemici complottatori del sindaco. Tu quoque?!

Si fa il consiglio comunale, dunque e finalmente, per poter fornire a tutti, i chiarimenti e le notizie utili del caso. Ma non si fa a tempo a cominciare la seduta del CC del 20 dicembre, che dai banchi della maggioranza si chiede di anticipare la discussione di un paio di punti iscritti all’OdG. Tra questi una variazione di bilancio, fatta passare come una mera questione tecnica. Dico variazione di bilancio. Poi il sindaco intrepido vorrebbe scaricare velocemente su un dirigente la responsabilità della diffida alle Parrocchie, lavandosene rapidamente le mani. Insulta, squalifica chi non la pensa come lui. Chissà se ci fa o se ci è. 

Quando si fanno le 23,00 il malcapitato consigliere di maggioranza, promotore della richiesta di porre all’OdG il tema della ex cementeria, chiede di rinviarlo a una data e soprattutto a un orario in cui la discussione sia lucida, vigile da parte di tutti e soprattutto partecipata dal pubblico in aula. Il sindaco chiede 10 minuti di pausa: ci deve pensare bene se gli conviene rinviare. Pensa che ci ripensa, trascorre un’ora. E’ quello che serve per allungare il brodo. Arrivano le 23. Come si fa a discutere delle tonnellate e tonnellate e tonnellate di amianto nascoste sotto il terreno, alle 23? Come si fa a discutere delle decine e decine e decine di morti da amianto, alle 23? 

Ricapitolando: vincono le elezioni parlando di amianto non smaltito e smaltito contro legge, ma appena mettono piede al governo della Città e mettono le mani sulle carte VERE, hanno già cambiato idea. Meglio discuterne alle 23 quando non c’è più nessuno ad ascoltare. Meglio registrare le immagini del consiglio comunale in modo da poterle manipolare a piacimento, con la propaganda che solo lo staff può garantire. Tanto paga Pantalone!

L’amministrazione ha deciso che non se ne deve discutere, nonostante una parte di maggioranza cominci a ragionare e a non sopportare più i suoi diktat. Mette in campo, nello svolgimento del consiglio, una tattica di anticipazione di tutto ciò che era anticipabile, pur di non arrivare a parlare di cementeria. Troppo il divario tra la vita da perenne campagna elettorale e la vita da sindaco. Non s’ha da fare!

Prova a dare l’ennesimo diktat alla sua maggioranza, poi capisce che ha preso un palo in fronte e decide di astenersi anziché rivotare contro il rinvio. Di cementeria si dovrà discutere seriamente e non con le palpebre che calano; bisogna discutere con attenzione, con tanta gente che ascolta il consigliere di maggioranza che ha proposto il consiglio comunale sul tema, il sermone del sindaco e chissà forse anche i dati che l’assessore ha letto nei faldoni. Hanno fatto tutto da sè: prima in campagna elettorale, poi in consiglio comunale. Uno di loro chiede il CC, lo stesso chiede di rinviarlo per discuterne con decenza, la maggioranza vota contro il rinvio, poi la maggioranza si astiene. Di fatto la maggioranza rinvia. 

Diceva in campagna elettorale di voler sapere. Poi ha scelto di addormentare il dibattito. Per quale ragione? Perché scappare? Da che cosa è fuggito il sindaco? Che cosa ha temuto di apprendere dalle carte VERE? 

Un solo dato di realtà è possibile oggi affermare: chi ha vinto le elezioni sulla caccia alle farfalle, ha stabilito che i toni sulla questione cementeria andavano addomesticati. Dalle urla da campagna elettorale, dalle denunce a furor di popolo, alla dura realtà del governo della Città. Non c’è più spazio per le chiacchiere, non c’è più spazio per le urla da sciacalli. Abbiamo vinto dice il consigliere di maggioranza, adesso ci vuole solo capacità di governare. 
Per questo meglio addormentare il dibattito che tenere viva l’attenzione, dice il sindaco. 

Invece no, meglio rinviare per fare ascoltare a tutti quanto il sindaco ha da dire di tanto scandaloso illecito. Questo evidentemente gli ha chiesto il suo consigliere di maggioranza. E questo è insopportabile per il sècosciente secondogenito di Dio. Ma si sa: Natale dice che Gesù Cristo è figlio unico. Auguri!

Fabrizio Cramarossa