altRiceviamo e volentieri pubblichiamo. Per la rubrica "La Voce del Cittadino", oggi ci ha "Azione e Tradizione", che ci parla di una polemica per la gestione di un’antica Chiesa (Chiesa delle Monacelle) tra la Prefettura di Bari (Fondo Edifici di Culto), l’Amministrazione Comunale ed un’Associazione Musicale…

 

 

 

 

 


La voce di…"Azione e Tradizione"

 

A Modugno (Bari) si inasprisce la polemica per la gestione di un’antica Chiesa (Chiesa delle Monacelle) tra la Prefettura di Bari (Fondo Edifici di Culto), l’Amministrazione Comunale ed un’Associazione Musicale. Sullo sfondo il mistero di opere di ristrutturazione progettate e mai eseguite e tele antiche restaurate ed ancora parcheggiate nella Chiesa Matrice.

http://www.azioneetradizione.it/news.asp?id=930

 

 

 

 

 

Più case e meno chiese. A Modugno si può?

Lo slogan sessantottino ed anticlericale "più case e meno chiese" a Modugno sembra aver trovato nuovi consensi. Da qualche mese, infatti, si é innescata una stucchevole quanto pretestuosa querelle tra la Prefettura di Bari (nella fattispecie il Fondo Edifici di Culto) ed il Comune di Modugno. Oggetto del contendere l'antica Chiesa di San Giuseppe (meglio nota al popolo come "Chiesa delle Monacelle") che si trova in Piazza Romita Vescovo. Non ci soffermeremo sugli aspetti storici o sui rimandi architettonici. Coloro i quali vorranno saperne di più in merito a questi non secondari aspetti hanno a disposizione fonti letterarie in abbondanza ed anche il canale telematico per operare una proficua ricerca. Ai fini del presente articolo occorre invece sapere che sulla scrivania dell'attuale Sindaco di Modugno, Mimmo Gatti é giunta il mese scorso una lettera ufficiale da parte del Dirigente del Fondo Edifici di Culto (FEC) con la quale si intimava la consegna delle chiavi di accesso del Sacro luogo all'arciprete don Nicola Colatorti. La motivazione? E' presto detta. Secondo il dirigente del FEC verrebbe impedito l'esercizio del culto religioso nella Chiesa delle Monacelle. Inoltre, sempre dalla Prefettura, si faceva osservare che la Chiesa di San Giuseppe custodisce opere artistiche di notevole valore culturale. Infine, si chiedeva all'amministrazione Comunale di Modugno di rendicontare i lavori di ristrutturazione eseguiti all'interno della Chiesa stessa.

Doverose urgono alcune precisazioni e smentite. Subito dopo il ricevimento della lettera della Prefettura, il Sindaco Gatti e l'Assessore alla Cultura, Di Ronzo procedono alla convocazione con urgenza del sig. Michele Mangialardi. Chi é mai costui? Michele Mangialardi é un arzillo pensionato, nonché socio fondatore dell'Associazione Musicale "Francesco Casavola" e già Presidente, negli socrsi anni, del sodalizio culturale. E perché mai il Comune di Modugno decide di incontrare il sig. Mangialardi (ed il Responsabile del Movimento Politico Cattolico "Azione e Tradizione – Due Sicilie")? Perché sin dal 2007 il Mangialardi risulta il consegnatario delle chiavi di accesso della Chiesa di San Giuseppe avendole regolarmente ricevute dall'allora Sindaco Giuseppe Rana. Nel 2002, infatti, il Sig. Mangialardi protocollava un'apposita richiesta con la quale chiedeva – a nome dell'associazione "F. Casavola" – di poter gestire il Sacro luogo (sul quale la Curia non esercita alcun tipo di giurisdizione) per le finalità corrispondenti a quelle previste dallo Statuto dell’Associazione e, comunque, senza arrecare alcun pregiudizio e/o nocumento alle strutture interne o agli arredi presenti nel sacro luogo. Un possesso, dunque, pacifico, pubblico ed ininterrotto sin dal 2007 con notevole beneficio per l'intero quartiere (vittima dell'abbandono e del degrado più estremo) che ha potuto individuare nella "Chiesa delle Monacelle" un punto di riferimento per il riscatto sociale e culturale.

C'é da aggiungere, inoltre, che il Fondo Edifici di Culto della Prefettura, non può fingere di ignorare la circostanza fondamentale che il legittimo possessore delle chiavi di accesso sin dal 2007 é proprio il Sig. Mangialardi, quale referente dell'Associazione "F. Casavola". Infatti, tra il 2008 ed il 2010 é intervenuto uno scambio epistolare tra il Sig. Mangialardi, la ditta di restauro di opere d'arte “Caputi Jambrenghi” di Bari, la Prefettura di Bari – Fondo Edifici di Culto e la Soprintendenza per i Beni Storico Artistici ed Etnoantropologici per la Puglia. L'oggetto di quelle missive? Il progetto e la realizzazione del restauro di un “Crocifisso ligneo” autorizzato proprio dalla Soprintendenza (previo parere della Prefettura) e per un valore di Euro 5.000,00 più IVA. E chi ha pagato il restauro del crocifisso? L'Associazione Musicale "Francesco Casavola" di Modugno. Ognuno cominci a tirare le somme ed a compiere tutte le valutazioni del caso…

Ma c'é un aspetto torbido e diabolico in tutta questa vicenda. La lettera di febbraio del 2012 che é partita dalla Prefettura ed indirizzata al Sindaco Gatti motiva la necessità di restituire le chiavi della Chiesa delle Monacelle per consegnarle a don Nicola Colatorti con la circostanza (falsa) che in quel luogo Sacro verrebbe impedito l'esercizio del culto. A parte la circostanza che da tempo immemore in quella Chiesa non veniva celebrata alcuna Messa, anche questa motivazione non appare suffragata da alcun riscontro oggettivo. Probabilmente allla Prefettura di Bari non é stato comunicato che proprio nella Chiesa delle Monacelle a cavallo tra febbraio e marzo 2012 sono state celebrate circa dieci "messe" (una al giorno) nell'ambito del programma missionario "Aprite le porte a Cristo", organizzato dalla locale Parrocchia di Sant'Agostino ed autorizzato proprio dalla Curia. Infatti, il giorno di inizio e di chiusura della manifestazione religiosa ha visto la presenza – rispettivamente – del Vicario Generale della Curia di Bari, Mons. Ciavarella e dell'Arcivescovo Mons. Cacucci.

Il quadro comincia a delinearsi sempre più chiaro con attori, burattini e burattinai sempre più incasatrati nel loro ruolo…

Inoltre, la lettera del Fondo Edifici di Culto, giustificava – in subordine – la restituzione delle chiavi alla circostanza che la nella Chiesa delle Monacelle erano presenti dipinti ed opere d'arte di un certo valore artistico. A tal proprosito giova ricordare che ben dieci tele una volta presenti nella Chiesa, non sono più ritornate al loro sito originario dopo i lavori di restauro (finanziati dal Comune di Modugno) negli anni 2004 e 2005. Sono ancora oggi depositate nella Chiesa Matrice di Modugno. Avrebbero dovuto far ritorno nella Chiesa delle Monacelle dopo che i lavori di restauro interno fossero terminati. Sono ancora lì e nella Chiesa delle Monacelle – al loro posto – si trovano delle copie a colori…

Lavori di restauro interni progettati, previsti in bilancio e mai eseguiti per un valore iniziale di ben € 1.022.584,66. Danaro pubblico del quale chiedeva l'utilizzo il consigliere Filippo Bellomo in un cosniglio comunale del 31 marzo 2003 quando dai banchi di Forza Italia domandava all'allora Assessore Michele Trentadue che fine avesse fatto quel "miliardo e 200 milioni stanziato per la Chiesa delle Monacelle".

Già, che ne é stato? Perché i lavori non sono mai stati eseguiti? E se non saranno più eseguiti a che titolo le dieci tele restaurate continuano ad essere parcheggiate nella Chiesa Matrice?

Domande alle quali qualcuno dovrà rispondere. Frattanto, per difendere la Chiesa delle Monacelle dalle grinfie, dagli appetiti e dalle ripicche di troppi "vasi di coccio" di manzoniana memoria, si é costituito il "Comitato di Quartiere le Monacelle" a cui ha aderito il Movimento Politico Cattolico "Azione e Tradizione – Due Sicilie" organizzando subito una raccolta firme che sta riscuotendo i consensi convinti del quartiere.

Per la Segreteria Politica
Movimento Politico Cattolico "Azione e Tradizione _ Due Sicilie"
Gianvito Armenise