altL’inceneritore Copram situato in territorio di Bari, a circa un chilometro da due centri commerciali ed a tre chilometri dal centro di Modugno, “congelato” dall’ ASI come spiega  Girolamo Pugliese direttore del Consorzio… 

Girolamo Pugliese, direttore generale del consorzio Asi dice: «Due anni fa abbiamo avviato la procedura per la retrocessione prevista da una legge del 1998. Devono restituirci quel suolo». Il progetto che la Copram ha presentato alla Regione nel febbraio 2009 mira a riattivare un vecchio impianto costruito nel 1993, quando l’azienda faceva capo al gruppo Calabrese.

In progetto c’è la possibilità di bruciare fino a 2.000 tonnellate di rifiuti ospedalieri l’anno, il doppio di quelli prodotti dagli ospedali della zona barese, realizzando però un impianto con potenzialità esattamente doppia: circostanza che non è sfuggita al comitato per la Valutazione dell’impatto ambientale, che nel preannunciare il parere negativo sull’inceneritore ha sollevato dubbi sulla «sostenibilità dell’intervento».

Nella questione si è poi inserita l’ASI; Girolamo Pugliese aggiunge: «Su quel suolo c’è un impianto abbandonato da oltre 10 anni. La legge ci consente di riprenderci l’area, e abbiamo avviato le procedure. Di fronte alla richiesta di riattivazione dell’inceneritore, non ritenendo opportuno farlo lì, abbiamo proposto al consorzio un suolo ubicato ai confini della zona industriale, verso l’autostrada. La proposta è stata respinta».